Summary
Un bel film. Un bellissimo film, ma, come si usa dire oggi, un po di regime: rischio che si corre indubbiamente quando si affrontano temi scottanti della nostra storia repubblicana (non solo la mafia, ma la stessa interpretazione dei rapporti tra governo ed opposizione, tra potere e sinistra, tra PCI e sinistra extraparlamentare). I cento passi di Marco Tullio Giordana, bravo regista col cuore dichiaratamente a sinistra ed apologo del 68, ha scatenato polemiche a non finire. Infatti, che sia un film riuscito, è un fatto oggettivo (e la recente vittoria di tre David di Donatello lo dimostra), che sia equidistante, è un altro paio di maniche. Prova ne sia che ha provocato consensi e contestazioni nelle sale, a seconda delle opinioni degli spettatori presenti. Noi ci limitiamo a sottolineare la notevole perizia dimostrata nel realizzare unopera così dura e genuina, ma, nello stesso tempo, la sua palese appartenenza ad uno schieramento. Quel che è certo è che Giordana ci regala un film commovente, in grado di trascinarci con indubbia maestria nel cuore degli anni settanta, facendoci respirare latmosfera, i dolori, perfino le note (la musica gioca una grande importanza nel film) di quel periodo. Certo è difficile accettare, della tragica ed eroica storia di Peppino Impastato, giovane ribelle comunista che sfida la mafia e di mafia muore, luso da immagine-simbolo che Giordana ne fa ricollegandola ad altre morti misteriose, almeno per una parte politica, sulle quali si sono già scritti fiumi di inchiostro. Insomma, il teorema del regista è presto fatto: nel Sud la lotta è tra due realtà, la sinistra e la mafia e, dal momento che la mafia è oggettivamente il male, risolvete voi il facile sillogismo. Ma veniamo al contenuto del film. Impastato (Luigi Lo Cascio) è un giovane che non accetta il potere mafioso nel proprio paese, Cinisi. Figlio di un mafioso di piccolo calibro (Luigi Maria Burruano), non accetta fisicamente e moralmente di percorrere i cento passi che dividono casa sua da quella del boss Tano Badalamenti (Tony Sperandeo). Fonderà, con laiuto di alcuni amici, una radio, da cui inizierà a colpire il potere occulto. Per un po il coraggioso ragazzo godrà dellintercessione del padre presso i boss, poi la sua voce si spegnerà per sempre, nel sangue, nella notte tra l8 ed il 9 maggio 1978. E la scandalosa tesi ufficiale sarà quella del suicidio. In DVD, I cento passi si rivela un ottimo disco: il fronte linguistico offre audio in italiano e sottotitoli in italiano e inglese. Gli extra comprendono un backstage con interviste, un documentario su Impastato con intervisti ai testimoni (tra cui la madre di Peppino), un trailer, le note su cast e troupe e crediti dellauthoring del DVD.