Summary
Tratto dallomonimo racconto di Joseph Roth, Die Legende vom heiligen Trinker (1939), La leggenda del Santo Bevitore guadagnò ad Ermanno Olmi, nel 1988, il Leone dOro al Festival di Venezia. Come spiega lintervista a Tullio Kezich, che lavorò con il regista alla sceneggiatura, Olmi si avvicinò al progetto del film dopo una lettura notturna del capolavoro di Roth, su suggerimento della moglie di Kezich, Lalla. Le pagine, folgoranti, di Roth contenevano, evidentemente, un messaggio profondamente religioso che allattenzione del cattolico Olmi non dovevano certo passare inosservate. Il regista porta la storia delloscuro clochard di Slesia Andreas Kartak (Rutger Hauer, straordinario nella parte) in una Parigi senza precise connotazioni temporali, certo non da cartolina, inserendo lisolato protagonista in meravigliosi quadri dal sapore caravaggiesco (alcuni scorci di bar e locande, flebilmente illuminati, con la loro umile umanità, sembrano vere e proprie opere pittoriche). Andreas, dopo un passato da minatore e una relazione inopportuna con la moglie del proprio datore di lavoro, che lo mette nei guai, si ritrova nella grande capitale francese senza una lira, con un passaporto marchiato dal verdetto di espulsione, condannato a vivere dormendo sotto i ponti, elemosinando un bicchiere di vino. Un giorno, un misterioso vecchietto evidentemente benestante (Anthony Quayle) lo avvicina, consegnandogli 200 franchi e avanzandogli una richiesta: luomo dovrà, appena può, saldare il debito nella chiesa dedicata alla giovane Santa Teresa di Lisieux. Andreas è deciso a rispettare la parola data, ma ogni qual volta si presenta di fronte alla chiesa, di domenica, qualcosa o qualcuno intervengono ad allontanarlo dal proposito. E dire che il destino (solo il destino?) gli porta più di unoccasione per riordinare la propria vita e mantenere la parola data. Evidente metafora religiosa (diremmo pure cattolica, se non fosse stata scritta dallebreo Roth), La leggenda del Santo Bevitore riceve da Olmi una narrazione vibrante più sulle corde dellimmagine che della parola: i tempi sono una sfida alla pazienza dello spettatore ma, come racconta Kezich nellintervista, il film si rivelò di unorganicità tale che nessuna immagine, delle oltre due ore di film, poteva considerarsi superflua. In DVD, La leggenda del Santo Bevitore offre un essenziale pacchetto linguistico, con audio in inglese e italiano e sottotitolazione in mero italiano per non udenti. Il fronte dei contributi speciali garantisce note biografiche del principale protagonista Rutger Hauer e del regista Ermanno Olmi. Segue uninteressante (e lunga) intervista a Tullio Kezich, critico cinematografico e co-sceneggiatore del film. Kezich racconta come nacque lidea di portare sullo schermo il racconto di Joseph Roth. Un extra, questo, una volta tanto esauriente, per durata e contenuti: da esso si vengono a scoprire i numerosi dietro le quinte della realizzazione, tra cui il piccolo particolare che la parte di Hauer sarebbe dovuta andare a Robert De Niro.